IL RADUNO DI PIEDIMONTE SAN GERMANO (FR)
OLTRE LA ZONA
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Quando ci sono passione ed entusiasmo abbinate al motoalpinismo c’è sempre la possibilità che nasca qualcosa di buono.

Giuseppe Giorgio di Frosinone lo dimostra quando ci racconta il “suo” 1° raduno trial del 15 novembre scorso a Piedimonte San Germano, in Provincia di Frosinone, un paese ai piedi dell’Abbazia di Montecassino dove la storia ha lasciato le sue prime tracce già dal neolitico ed ora alcuni amici ci propongono di visitare le sue località anche con la moto da trial.

"Domenica 15 novembre 2009

A due anni di distanza dalla mia prima uscita con una moto da trial ho deciso di organizzare, insieme al gruppo delle uscite domenicali, il “1° Raduno Trial di Piedimonte San Germano.

Vivere nella bassa provincia di Frosinone presenta un vantaggio non indifferente dal punto di vista motoalpinistico.

Le condizioni climatiche abbastanza miti ci permettono di utilizzare la moto da trial praticamente tutto l’anno.

Ho una gran tosse e dopo una nottataccia insonne, trascorsa a ripensare se era stato fatto il possibile affinchè questa mattina tutto potesse filare liscio, mi alzo e insieme a mio figlio Luca prendo macchina e carrello ed attezzatura varia e  mi reco in P.zza Municipio.

Preparare il tavolo delle iscrizioni,  far chiudere  la piazza al traffico sono le prime incombenze.

Uhmmmm….classica mattina di novembre, nebbia, freddo ed una buona dose di umidità.

All’arrivo in piazza trovo alcuni amici che mi daranno una mano nell’organizzazione, si tratta di persone che nulla hanno a che vedere con il motoalpinismo, ma sono semplici appassionati felici di dare una mano per organizzare una manifestazione all’interno del proprio paese.

Intorno alle 08.30 cominciano ad arrivare i primi gruppi di partecipanti.

 

 

 

Con tante persone ci si rivede dopo la partecipazione all’ultima mula, qualcuno invece è alla sua prima esperienza.

Tutti mi salutano ed in tanti chiedono informazioni.

C’è chi mi chiede informazioni sul percorso, chi bada di più al sodo e vuole sapere dove è previsto il pranzo, oppure se ci sarà un ristoro a metà percorso.

Su quest’ultima domanda resto piuttosto abbottonato, a parte i miei collaboratori, nessuno sa che ho organizzato un ristoro lungo il percorso, panino caldo  con wurstel oppure salsiccia, acqua e un bicchiere di vino per tutti.

Nel frattempo le iscrizioni proseguono e  viene consegnato ai partecipanti il kway celebrativo con tanto di scritta e logo raffigurante un trialista impegnato in impennata.

Alle 10.30, la nebbia ha lasciato il posto ad una splendida giornata di sole,  mi avvicino al tavolo dove vengono registrate le iscrizioni e rimango allibito, 107 iscritti, oltre ovviamente a chi scrive, alla prima mula da organizzatore son davvero un bel record.

Nelle mie precedenti esperienze come participante a manifestazioni del genere ho visto tra 50 e 70 partenti.

 

 

Finalmente, chiudiamo l’argomento iscrizioni.

Si parte.

Si inizia con unt rasferimento di un paio di chilometri su asfalto e via sul primo sterrato.

Dopo appena 500 metri inizia il primo pezzo impegnativo di un chilometro circa tutto inventato di sana pianta da me, e dai miei collaboratori, per evitare lunghi trasferimenti sull’asfalto.

Trattasi di uno zig-zag molto stretto in mezzo alle ginestre con un’elevata pendenza ed un paio di rampe da oltrepassare con decisione, altrimenti si rischia di fermarsi in punti dai quali poi sarà difficile ripartire.

 

 

A seguire una mulattiera facile facile,  ed infine arriviamo  a scavalcare un canalone che nella parte finale presenta un rapido sinistra-destra-sinistra in salita in mezzo alle rocce.

Impegnativo ma non impossibile.

Ancora un trasferimento su asfalto che ci permette di riprendere fiato e via di nuovo su una mulattiera di circa 3 chilometri che è stata riscoperta e ripulita tutta in occasione della mulatrial.

Terminata la mulattiera iniziamo a risalire un torrente saturo di sassi piccoli che non essendo solidali al terreno si muovono e danno qualche problema di equilibrio.

 

 

Dopo quasi un’ora e mezza si salite varie iniziamo la discesa di un canalone con una decine di curve talmente strette che sono da percorrere con lo sterzo completamente chiuso e poi si scende in un canalone nel quale quando piove scorre l’acqua, e quella dei giorni scorsi lo ha ridotto ad un ammasso di fango, ed alla fine di quest’ultimo arriviamo al punto di ristoro.

 

 

Qui ci aspettano panino caldo con salsiccia, wurstel, peperoni, crauti, cipolline ed un buon bicchiere di Montepulciano d’Abbruzzo.

Dulcis in fundo, un signore che abita a qualche centinaio di metri dal punto di ristoro, si avvicina allietando la sosta con la musica della sua zampogna.

Si riparte dividendo il gruppo in tre spezzoni.

 

 

Da una parte coloro che sono già stanchi si avviano verso la partenza e ci aspetteranno al ristorante dove è previsto il pranzo che chiuderà la manifestazione.

Poi un gruppo che decide di affrontare un percorso facile, turistico e corto.

Infine gli irriducibili, coloro che vanno ad affrontare una mulattiera molto impegnativa, con gradini di roccia alti fino a 70 centimetri, in contropendenza ed in rapida successione come se si trattasse di una scala di pietra.

Il sentiero finisce con un tratto di sottobosco con pendenza elevatissima, curve strette per non dire strettissime ed una buona dose di umido che rende il terreno più che viscido.

 

 

Sono le quindici  quando, in prossimità di uno dei rifugi dei nostri monti, riuniti i vari gruppi iniziamo a scendere verso valle, verso il ristorante che ci sembra lontano anni luce vista la stanchezza che abbiamo addosso.

Sosta presso il bar di un amico che ha deciso di offrire l’aperitivo a tutti i piloti.

E via verso il ristorante.

Dopo il lpranzo l’estrazione di qualche regalo da offrire ai concorrenti più fortunati.

Alle 20.50, stanchissimo e ormai allo stremo delle forze, carico le moto e dirigo la prua verso casa.

Finita la giornata mi sono infilato a letto così stanco che ho fatto una gran fatica a prendere sonno.

Però, ragazzi, che soddisfazione.

Ciao  e alla prossima

                                                                         "Giuseppe Giorgio"